Freh Khodja فريح خوجة

 

Freh Kodja is an Algerian musician born on January 12, 1949, in Sidi Bel Abbès, a city founded by the French in northwestern Algeria, which for several years served as the headquarters and symbolic city of the French Foreign Legion.

Son of Khodja Benhadri Berraho, a great poet from Melhoun, he developed an early passion for music, so much so that at the age of eight he attempted to build a guitar entirely on his own. 

His grandmother, a percussionist belonging to the medahates circuit, female vocal groups that perform at weddings, baptisms, and religious vigils, encouraged him to pursue an artistic career. He then began studying saxophone and music theory at the Sidi Bel Abbès Conservatory. After two years of studies, he joined the Jaguars, a local group that performed at small family celebrations, weddings, and cultural activities organized by the municipality.

In 1968, he moved to Paris to continue his education at the École Normale de Musique. In France, he continued his musical apprenticeship as a saxophonist in Morgan's Band, while also experiencing the difficult reality of being an immigrant in the heart of the nation that had long been the colonial oppressor of his homeland. 

His search for a personal style led him to experiment with Arabic-language singing in modern and original compositions rich in groove, influenced by jazz and funk. This spirit of exploration led him to meet "Les Flammes," a Parisian band formed in 1972 composed of immigrant musicians from Cape Verde and Portugal.

With "Les Flammes," he released his first album in 1975, titled "Ken Andi Habib." Released by the Algerian label La Voix Du Globe, this debut album presents a compelling fusion of North African melodies, jazz, funk, Caribbean moods, and Cape Verdean sounds, reflecting the city's diverse cosmopolitan scene during the 1970s. The album, distributed primarily in Algeria and France among North African immigrant communities, received little attention upon its release, although its value was subsequently recognized by many, making it highly sought-after by collectors and DJs. After this work, Freh Khodja continued his musical journey with other solo albums, which brought him good visibility and excellent recognition until the second half of the 1980s.

In 1987, he participated in the 2nd Mediterranean Song Festival in Antalya, Turkey, with the song "Houria." Unfortunately, what was supposed to be international recognition turned out to be a source of bitterness and frustration. Algeria, his native country, tried every means to boycott his participation, considering him a traitorous immigrant. The two Algerian emissaries, by their own admission, attended the festival solely to sabotage their compatriot. This gesture remains incomprehensible to the musician to this day. 

Although he continues to live in France, Freh Khodja has never severed ties with Algeria and has returned regularly to Sidi Bel Abbès over the years. By the late 1980s, his name had virtually disappeared from the spotlight, although he remains active to this day as both a songwriter and arranger. 

Completely ignored by the Algerian Ministry of Culture, he has never had the opportunity to perform in his home country. Given his countless productions in Europe, his arrangements for international artists, and his compositions for soundtracks and plays, he could have contributed more to Algerian music, giving it an international reach. This unwarranted exclusion remains one of his greatest regrets. 

His name has recently returned to the spotlight thanks to a rediscovery campaign by several European labels. In 2017, the song "La Coladera" appeared on the album "An Eclectic Selection of Music from the Arab World" released by the German label Habibi Funk, and in 2025, the French label Wewantsounds commendably reissued "Ken Andi Habib," his 1975 debut album, on vinyl. As is his custom, it retains the original artwork and includes a booklet written by North African music specialist Rabah Mezouane, which places Khodja's work within the broader context of the musical innovation of North African artists in France during the 1970s.

 

 

 

 Freh Kodja è un musicista algerino nato il 12 Gennaio 1949 a Sidi Bel Abbès, città fondata dai francesi sita nell’ Algeria nord occidentale, per alcuni anni  quartier generale e città simbolo della Legione straniera francese. 

Figlio di  Khodja Benhadri Berraho, un grande poeta di Melhoun,  ha sviluppato una precoce passione per la musica tanto che all’età di 8 anni cerca di costruirsi una chitarra in totale autonomia. 

La nonna, percussionista appartenente al circuito delle  medahates, gruppi vocali femminili che si esibiscono in occasione di matrimoni, battesimi e veglie religiose, lo esorta ad intraprendere il cammino sulla strada dell’arte. Comincia quindi lo studio del sassofono e della teoria musicale presso   il Conservatorio di Sidi Bel Abbès. Dopo due anni di studi entra a far parte dei Jaguars, un gruppo locale che si esibiva in piccole feste di famiglia, matrimoni e attività culturali organizzate dalla municipalità.

Nel 1968 si trasferisce  a Parigi per continuare la sua formazione presso l'École Normale de Musique.

In Francia continua il suo apprendistato come musicista suonando come sassofonista nella Morgan’s Band e parallelamente  vive la difficile realtà della condizione di immigrato nel cuore della nazione che per così tanto tempo  è stata l'oppressore coloniale della sua patria. 

La sua ricerca di uno stile personale lo porta a sperimentare il cantato in lingua araba  in composizioni moderne e originali ricche di groove, influenzate dalla musica jazz e  dal funk.
Questo spirito di ricerca farà si che entri in contatto “ Les Flammes” , una band parigina formatasi  nel 1972 composta da musicisti immigrati provenienti da Capo Verde e dal Portogallo.

Con  “Les Flammes” realizza nel 1975  il suo primo album. Intitolato “Ken Andi Habib”. Edito dall’etichetta algerina La Voix Du Globe, questo primo lavoro  presenta una convincente  fusione tra  melodie  nordafricane , jazz, funk ,umori caraibici e sonorità capoverdiane, riflettendo il variegato ambiente cosmopolita della città durante gli anni '70.

L’album , distribuito principalmente in Algeria e in Francia all'interno delle comunità di immigrati nordafricani, ha  ricevuto scarsa attenzione al momento della sua uscita, sebbene seguito il suo valore è stato riconosciuto da più parti rendendolo  un pezzo molto ricercato da collezionisti e DJ .

Dopo questo lavoro Freh Khodja a continuato il suo percorso musicale con altri album in proprio che gli hanno assicurato una buona visibilità e ottimi riconoscimenti fino alla seconda metà degli anni ‘80

Nel 1987 ha partecipato al 2° Festival della Canzone Mediterranea ad Antalya, in Turchia, con il brano "Houria". Purtroppo quello che doveva essere un riconoscimento internazionale si è dimostrato un evento fonte di amarezza e frustrazione. L’Algeria, suo paese natale, ha cercato in tutti i modi di boicottare la sua partecipazione poiché ritenuto un immigrato traditore. I due emissari algerini, per loro stessa ammissione, si sono recati al festival solo per sabotare il loro connazionale  Un gesto che per il musicista risulta ancora oggi incomprensibile.

Pur continuando a vivere in Francia, Freh Khodja  non ha  mai reciso i legami con l'Algeria ed è tornato   regolarmente nel corso degli anni a Sidi Bel Abbès. Alla fine degli anni ‘80 il suo nome è praticamente scomparso dalla  ribalta  anche se è rimasto attivo fino ad oggi sia come autore che come arrangiatore. 

Completamente ignorato dal  Ministero della Cultura algerino, non ha mai avuto occasione di esibirsi nel suo paese. In virtù delle sue innumerevoli produzioni in Europa, degli arrangiamenti che ha realizzato per artisti internazionali e delle sue composizioni per colonne sonore e opere teatrali, avrebbe potuto contribuire di più alla musica algerina, dandole una portata internazionale. Questa immotivata esclusione rimane uno dei suoi più grandi rimpianti. 

Il suo nome è tornato a circolare recentemente grazie ad un operazione di riscoperta portata avanti da alcune etichette europee. Nel 2017 il brano  “La Coladera “ è apparso nell’album “An eclectic selection of music from the Arab world” realizzato dall’etichetta tedesca Habibi Funk e nel 2025 etichetta francese Wewantsounds ha meritoriamente ristampato in vinile “Ken Andi Habib”, il suo primo album del 1975,  mantenendo, come sua consuetudine, l’artwork originale e corredandolo di un libretto redatto dallo specialista di musica nordafricana Rabah Mezouane, che colloca l'opera di Khodja nel più ampio contesto dell'innovazione musicale degli artisti nordafricani in Francia durante gli anni '70.

 

 

Freh Khodja فريح خوجة- Ken Andi Habib

 

A1 Habitek

A2 Ken Andi Habib

A3 Ghariti Bya

A4 Ya Coladera

B1 Aich Sar Bina Koulili

B2 Kalbou Ahzine

B3 Hawa

B4 Ani Jit El Youm

 

HERE

 

Freh Khodja فريح خوجة - Bachar Fi Leil

 

A1 Bachar Fi Leil (Quelqu un Dans La Nuit)

A2 Ya Mama (Maman)

A3 Kalbi Limen Yechki (Mon Coeur, Où Va-t-il Se Plaindre )

A4 Lamouni (Instrumental)

B1 Ya Fatima Akhti (A Toi, Fatima, Ma Soeur)

B2 Ya Gharam (Amour)

B3 Nadim (Je Regrette)

B4 FK N°1 (Instrumental)

HERE

 

 Freh Khodja فريح خوجة - Afethi El Beb Ya Aouicha

 A1 Afethi el beb ya aouicha

 A2 Khalouni nebki ala lyem

 A3 Arbya

 A4 Ana Arbi (Instrumental)

 B1 Habitek ya mûsiqa

 B2 Hya

 B3 Irjaï

 

Unfortunately, track B4 "FK no. 2" is missing

 HERE

 

Freh Khodja فريح خوجة - Ya Nefsi Toubi

 

 A1a   Ya Nefsi Toubi  prélude 

 A1b  Ya Nefsi Toubi (Repentirs)

 A2 Manakdar Nesbor Alie  (Puis-Je L'oublier)

 A3 Ya Chaghla Bali  (Tourments)

 A4 Sejel Hadef (Instrumental)

 B1 Men Houwa Eddalim  (Qui Est Le Coupable) 

 B2 Azouej El Bent Demaa  (Ma Fille, Ton Mariage Est Une Larme) 

 B3 Ya Atfalou Haya  (Enfants Allons-Y)

 B4 FK N° 3 (Instrumental)

 HERE