giovedì 8 maggio 2014

Mazen el Sayyed A.K.A. El Rass الرأس A.K.A مازن السيد


 
                                         


I was born in Tripoli-Lebanon, started writing poetry in litterary arabic when i was 11, and started rhyming in spoken lebanese dialect in 1999, when i was 15. At that time we were a group of 3 mc's going under the name of "Mlouk el Mic" (kings of the mic). We recorded an album that was shared for free, and we did some concerts in our hometown. There were no ngo's then, and no one cared about giving us any support except our friends and the young ppl who were liking what we were doing.
Unfortunately, i had to leave to france after two years, when i was 17, to study math finance and economics. Studies were hard, money was rare, and exile was tough, but music and poetry never left me, i kept on rhyming with some underground french mc's like Medline and Moebius, and i developped new musical capacities, on percussions, classical arabic singing and baglama (turkish buzuk).
After finishing my studies and working for almost 2 years in the hell of banking and market finance, i decided to come back to lebanon. I spent a year just re-discovering beirut and making/learning music. After that year i got a job as a journalist in the newspaper Assafir. 3 years with at Assafir in arab and international affairs, covered the arab revolutions. Left Assafir after a lot of divergences, participated in creating Almodon as the head of arab and international affairs department, between September 2012 and july 2013 when I left for deontological reasons.
After the first album “Kachf el Mahjoub” with the talented music maker Jawad Nawfal aka Munma released in February 2012 , and the success it had regionally from tunis to Syria Palestine Egypt Jordan and the gulf countries, the second album with Munma “Adam, Darwin and the penguin” will be released in the coming 2 months, alongside many other projects on the arab scale that will be announced in due time.


My Arabic identity is a digital bedouinism, with roots as deep as my branches are reaching for the sky.
No nationalism, no nostalgia, only passion for creating our new identity.
this is how i understand our revolution, and this is how i am it.

My musical instruments are my words, my baglama, my voice, my flow, my digital armada and the constructive ears of humanity.

Love to all. Truth to the seekers.

(Source : Facebook & Soundcloud)



                 



المعلقات هي من أشهر ما كتب العرب في الشعر وسميت معلقات. وقد قيل لها معلقات لأنها مثل العقود النفيسة تعلق بالأذهان. ويقال أن هذه القصائد كانت تكتب بماء الذهب وتعلق على استار الكعبة قبل مجيء الإسلام، وتعتبر هذه القصائد أروع وأنفس ما قيل في الشعر العربي القديم لذلك اهتم الناس بها ودونوها وكتبوا شروحا لها.
عندما انتشرت ثقافة الhip hop بين العرب، رأيت أن الكثير يتعاطى مع هذه الثقافة من دون اخذ خصوصيات اللغة والثقافة العربية بعين النظر. واحاول من خلال ما أنتج أن أكون على مستوى هذه المعادلة، لا أريد أن تسمى أغانيّ هي التي تعبّر عن واقعي بشكل لا يعبر عنه أي نوع آخر من الموسيقى، لا أريد أن تطلق عليها تسمية أجنبية، لأن العربية لغة حروف ودقّة والأسلوب الموسيقي هذا هو أيضا يضع اللغة في موقع مركزي.

لذلك ولأن ما أقوم به هو إلى حد كبير، "تعليق" على ما أراه من حولي من واقع سياسي واجتماعي وفكري وعاطفي وإنساني بشكل عام، ولأن المعلقات تعتبر مرجعا للشعر العربي، ارتأيت أن أسمي ما أطرحه من موسيقى: تعليق.

لست نفسي كي أكون
أنا طائر النار المسافر نحو أسرار التراب
أستعيض عن النعاس باحتمالات العتاب
لأعود واعود وأعود
حتى أعلق النجوم بالعيون
صدقوني أنا لست نفسي كي أكون

عروبتي بداوة الكترونية عمق جذورها بامتداد أغصانها
فلا عصبية، ولا حنين إلى الماضي، بل شغف في صناعة الهوية الجديدة
هكذا أقرأ الثورة وهكذا أكونها

الحبّ للكلّ، والحق لمن يريده



                    








In questo nuovo secolo dominato da turbolenze politiche e “crisi” economiche sembra quasi impossibile che un individuo con un ottima carriera in campo finanziario decida di mollare tutto per dedicarsi alla musica rap. Sembra impossibile, ma questo è ciò che è successo a Mazen al Sayyed in arte El Rass.

In realtà, guardandolo bene , un po' l'aspetto del bancario ce l'ha. Magro, calvizie incipiente , barba e occhiali neri , ma quando stringe tra le mani un microfono gli ascoltatori vengono travolti dai suoi fraseggi provocatori e dalla complessità dei suoi testi profondi .

Nato a Tripoli , seconda città libanese per importanza, nel 1984 da una famiglia della media borghesia , frequenta le scuole superiori presso un liceo francese. Suo padre , un ingegnere di sinistra , nazionalista arabo , era assente per la maggior parte del tempo , in fuga dalle forze di occupazione siriane .

Appassionato di poesia Mazen si cimenta con la scrittura, adottando l'arabo letterario, all'età di 11 anni . Nel 1999 , all'età di 15 anni , comincia a comporre poesie in rima servendosi del dialetto regionale libanese . La scoperta della musica rap avvienegrazie ad un insegnante che gli fà dono di una cassetta contenente brani di alcuni rappers francesi di origine araba . Utilizzando le sue prime composizioni, per lo più dedicate alla causa palestinese , da vita con un paio di amici ad un gruppo Hip Hop chiamato “ Muluk el Mic” ( I re del microfono) . Sostenuto esclusivamente da amici, il gruppo registra un album condiviso gratuitamente in rete e tiene alcuni concerti in ambito cittadino.

Nel 2001, in seguito alle insistenze familiari , Mazen lascia il Libano e si reca a Parigi per completare gli studi universitari . Sono anni duri questi, il denaro è poco e la sensazione di essere in esilio è sempre più forte. Anche in Francia trova il modo di continuare a seguire le sue passioni musicali , approfondisce lo studio dei Maqam (le scale della musica araba), delle percussioni , del jazz e della musica elettronica . Una volta laureato , in economia e finanza matematica, comincia il suo percorso lavorativo presso un prestigioso istituto bancario francese.

Odia questo tipo di impiego e le regole del sistema gli stanno strette. Nel 2008 avviene la svolta, dopo aver trascorso quasi due anni in quello che definisce “l'inferno delle banche ", abbandona tutto e decide di ritornare in Libano per seguire le sue vere aspirazioni. Per circa un anno scrive ed ascolta musica, girovagando per Beirut e riscoprendo la città ,quindi trova lavoro come giornalista presso il quotidiano “Assafir” occupandosi delle notizie relative alla rivoluzioni arabe. Lascia questo impiego dopo tre anni per divergenze politiche e partecipa alla fondazione del web magazine “Almodon” . Collabora con questa testata fino al Luglio del 2013 ,mese in cui decide di lasciare per ragioni deontologiche .

Mentre il giorno lavora come giornalista la sera , adottando il nome d'arte El Rass, Mazen veste i panni del rapper e propone ai suoi ascoltatori testi intelligenti e profondi, carichi di contenuti politici e sociali.
 

Inserito perfettamente nella scena dell'Hip Hop arabo a El Rass viene riconosciuta una certa unicità. Infatti si distingue nettamente dai tanti spara rime che popolano la scena musicale .

Il suo stile nasce dalla fusione dell'arabo classico ( un idioma raramente impiegato nella musica rap) con giochi di parole di carattere tipicamente regionale ( non solo Libanesi). Capace di valorizzare ogni sfumatura linguistica e dotato di una vena lirica di grande impatto , El Rass ha dato vita ad una vera e propria nuova scuola per quanto riguarda il rap arabo.


"Ho scelto di chiamare la mia musica Ta'lik. E ' una parola che in arabo significa "commento" , si collega al termine  Mu'allakat  ,derivante dalla stessa radice semantica, che indica il corpus della poesia pre islamica “. Afferma poi : “ dal mio punto di vista esiste una sorta di continuum linguistico tra le rime prodotte dagli MC's arabi e il versetto coranico. In fondo la letteratura araba è nata dalla poesia prima che dalla prosa.”

Enfatico performer e poeta molto arrabbiato , El Rass confeziona i suoi versi servendosi di materiale antico e contemporaneo muovendosi, a livello contenutistico, tra lo spirituale e il mondano . 

Le sue bordate linguistiche possono concentrarsi su obiettivi molto diversi: i Fratelli musulmani , gli islamisti radicali , l'Iran, la Turchia , i regimi arabi , gli Stati Uniti e l'Occidente, le ingiustizie sociali e i costumi libanesi . Dalle sue composizioni, disponendo di un ottimo bagaglio culturale e di una mente brillante, nascono figure particolari quali " l'attentatore suicida ottimista" o " il ribelle critico verso la ribellione . "

El Rass opera un analisi attenta della società che lo circonda senza rinchiudersi nel ghetto di un ideologia ,mantenendo lo sguardo vigile e la mente aperta. Queste caratteristiche hanno fatto di lui un punto di riferimento per il cambiamento in una società che ha sempre dimostrato forti resistenze verso qualsiasi tipo di mutamento. Attraverso le sua canzoni invita i fratelli arabi a sviluppare il pensiero critico , svincolandosi dalle briglie rappresentate da condizionamenti politici , sociali e religiosi.

“La mia intenzione è de-costruire la retorica di entrambi le parti della politica libanese per dimostrare che , nella loro essenza, sono esattamente uguali. Le loro pratiche sono esattamente le stesse . Ciò che cambia è solo l'aspetto .

Il solo modo per fermare questo stato di cose è quello di rendere le persone consapevoli , liberarle da questo schema e dire: Guardate ! Siete stati manipolati . Posso dimostrarvi che quello che avete davanti è in realtà un mostro con due teste . Solo uccidendo il mostro potrete liberarvi da questa illusione .”

Riferendosi alla stagione delle rivoluzioni arabe, che lui preferisce definire “ sconvolgimenti regionali” , dice : "La nostra generazione ha iniziato ad organizzarsi in modo indipendente , mentre la generazione precedente è stata trainata dalla paura . Non nutro nessun sentimento nazionalista e nessuna nostalgia , credo solo nella passione che ci permetterà di creare la nostra nuova identità. Ho capito che è questa la nostra vera rivoluzione.”

Se parte della società araba considera la creazione di questa nuova identità come un attacco esiziale alle tradizioni, El Rass interviene per dimostrare la complessità ed il valore delle sue idee : “ Io non credo nei conflitti . Il conflitto non è mai un buon modo per far passare un messaggio o per creare interazioni. A volte è necessario servirsi di strumenti aggressivi e provocatori , i miei brani lo sono a volte, ma bisogna sempre mantenere un atteggiamento collaborativo , una finestra aperta al dialogo” . Riferendosi ad alcune accuse ricevute circa un suo presunto anti-islamismo dice : “Ultimamente è molto in voga la questione dell'Islam . Il tutto si riduce ad un accettazione acritica dei presunti precetti islamici o ad un completo rifiuto dell'intero pacchetto religioso. La vera questione è che, se vogliamo essere onesti con noi stessi , è assurdo pensare di eliminare la componente islamica dalla nostra cultura per sostituirla con la laicità e il pensiero materialista. In qualsiasi luogo in cui ciò è stato fatto si è assistito ad un fallimento, sia sociale che economico. Allora perché dovremmo seguire un modello che si è dimostrato fallimentare?

Io dico alla gente di smettere di pensare che le uniche scelte in campo siano costituite da modelli già esistenti . È possibile creare le proprie scelte. Viviamo un momento storico che ci dà la possibilità di innovare per creare nuovi modelli, inclusa una nuova visione dell'Islam.” Proseguendo il suo pensiero afferrma : “ Credo ci si debba liberare della visione dell' Islam come religione . Dovrebbe essere considerato solo una filosofia individuale . La Umma (la comunità islamica nella sua totalità) è in realtà un illusione politica , una falsa comunità . Ci sono lotte che nella loro essenza non appartengono ad una sola comunità ma riguardano ogni essere umano . Se vogliamo stabilire frontiere, perché non farlo allora nell'ambito della propria città , del proprio quartiere o della propria famiglia? Non c'è nessuna logica in questo . “

Quello di El Rass è un hip- hop che fa appello ai pensatori , ai giovani rivoluzionari , agli esperti di hip hop arabo, ai giornalisti e forse ironicamente a chi nutre inclinazioni religiose ma , rispetto alle sue intenzioni, non è musica per le masse . La sua critica socio-politica , i suoi giochi di parole e la struttura musicale astratta delle basi dei suoi brani rendono fruibile il prodotto ad un pubblico di arabi eruditi.

La sua pagina presso la piattaforma musicale online Soundcloud , ormai veicolo preferenziale per gran parte del rap, non solo arabo, consta di un gran numero di brani e vanta migliaia di iscritti. Vi si puo trovare la summa dell'El Rass pensiero e ,tra le altre cose, alcuni brani realizzati in collaborazione con altri esponenti del rap arabo.

Nel brano “Mina' Homs” (Il porto di Homs) realizzato con Al Sayyed Darwish, rapper siriano proveniente dalla città di Homs devastata dalla guerra civile , El Rass si chiede se la devastazione sia valsa la pena e propone questo distico agli ascoltatori : “"Quando vedrete il volto di Homs / Imparerete a ribellarvi contro le armi prima di ribellarvi contro un leader. "

In un altro brano intitolato “ Borkan Beirut “ (Il vulcano di Beirut) El Rass immagina un vulcano alla base della città , simbolo di ciò che ribolle al di sotto delle sue strade e recita : “ Ieri ho sognato che Beirut stava annegando sotto la cenere vulcanica. La gente era stata carbonizzata , ma (le luci) dello Sky Bar (un club elegante Beirut ) erano ancora accese (…) Lusso e angoscia /qualità e quantità /Prostituzione e modestia : la scienza della città di Beirut.”


Questo brano fa parte dell'unico album realizzato fino ad ora dal rapper . Il Cd , uscito nel 2012 e intitolato " Kachf el Mahjoub “ ( Svelare il Nascosto) , è frutto di una collaborazione con il musicista sperimentale Jawad Nawfal in arte Munma . Realizzato per l' etichetta discografica indipendente libanese Ruptured , un marchio che ha fatto della rottura dei confini musicali una regola, il lavoro si presenta come un autentica innovazione nel campo dell' hip hop . Il materiale creato da Munma, formato da ritmi spezzati, elaborate percussioni ,stratificati passaggi di Synth ambientale e campioni tratti dalla musica tradizionale , offre un universo sonoro perfettamente calzante alla lirica provocatoria di El Rass.

“ Non dovrebbe esserci nulla che assomigli a questo lavoro. La mia intenzione era realizzare qualcosa di unico . Non posso affermare di esserci riuscito anche se ci spero. Sono abbastanza soddisfatto di quello che ho fatto . E 'sicuramente qualcosa di nuovo . La cosa più importante per me è stata il processo di lavorazione. L'intenzione non era arabizzare lo stile americano o europeo ma usare tutto il mio background per esprimere me stesso , come individuo universale, a livello creativo senza alcun tipo di ripetizione culturale “.
A proposito del titolo dato all'album El Rass spiega : “ Il disco deve il suo nome ad un testo di Ali Hajvery , un maestro sufi vissuto circa 9 secoli fa. Secondo il sufismo i veli rappresentano gli ostacoli che si frappongono tra l'individuo e la realtà. Gli stereotipi culturali, la paura del diverso, le frontiere, sono tutti ostacoli che dovremmo abbattere per poter aspirare ad un futuro migliore. Dobbiamo distruggere queste barriere al fine di incontrare l'altro in modo corretto, in modo amorevole, per poter avere davvero un dialogo”.

Ogni traccia dell'album è un universo a se stante con un suono diverso e un diverso approccio . Molti sono i brani i quali , sia a livello contenutistico che musicale, hanno attirato l'attenzione degli ascoltatori.

Il pezzo “3echq” ( islamologia) esprime il modo in cui l'autore si relaziona con l'Islam . Un rapporto poetico completamente orientato verso l'aspetto etico della disciplina religiosa. Un qualcosa che ha a che fare con il rifiuto dell'ingiustizia e con l'essere fedeli alle proprie idee, senza prestare attenzione al prezzo da pagare.

Il brano " Yoga " presenta invece una contraddizione . Se il nome della traccia evoca un immagine di pace , il suo contenuto per contro è una chiamata totale e completa alla violenza . Si tratta di una delle tante provocazioni di El Rass che nell'introduzione del brano recita l'alfabeto arabo come esempio di disciplina e regola per spiegare che , cosi come la lingua, anche la casualità della violenza ha regole precise. Se si agisce con violenza si avrà una reazione violenta .

“ Se si incoraggia 'odio , allora non si può pretendere nulla in cambio se non l'odio stesso . In questo brano affronto le contraddizioni che esistono tra teoria e pratica. Affrontare le contraddizioni è un modo per fare luce sulla realtà, per trovare una via di mezzo, un terza via . Questo è il concetto che attraversa tutto l'album” .

Riferendosi alle sue aspirazioni El Rass afferma : “ in questo disco ho voluto sintetizzare la cultura alla quale appartengo e della quale vorrei essere una continuazione . Ho sempre pensato di stare creando qualcosa che , tra un secolo, potrebbe essere percepito come la musica tradizionale del presente. La mia visione musicale è costituita infatti da elementi tipicamente orientali e da altre componenti che potremmo definire futuristiche. Credo si debba sempre tenere l'attenzione concentrata sia verso il passo appena fatto sia su quello che si sta per fare”.

Il disco ha assicurato a El Rass un alto grado di visibilità all'interno della scena musicale mediorientale . Molti media si sono occupati di lui e delle sue idee. Uno tra i tanti ad averlo notato è stato il produttore siriano-americano Dub Snakkr , fondatore dell'etichetta discografica Stronghold Sound con sede a San Francisco, che ha voluto inserire alcuni brani del musicista libanese all'interno dell'album “ Khat Thaleth “ , progetto che riunisce le migliori teste pensanti della scena hip hop araba.

Al momento El Rass è impegnato nella realizzazione del secondo album che vede la prosecuzione del suo sodalizio artistico con Munma. L'album dovrebbe essere presentato il 4 maggio del 2014 con il titolo : “Adam, Darwin and the Penguin" . Un brano intitolato “Musiqa al masa'id” è ascoltabile in anteprima presso la pagina Soundcloud dell'artista.

La forza delle parole di El Rass ha travalicato i confini libanesi facendo proseliti in tutta l'area mediorientale. Il suo è un nome ormai ben noto in Tunisia ,Siria , Egitto, Palestina e Giordania. Il messaggio lanciato da questo poeta moderno trascende infatti il localismo e interessa tutte quelle realtà che ,nella regione del levante , hanno lavorato e combattuto per un diverso modo di essere arabi. Sarebbe comunque un errore considerare il suo contributo artistico circoscritto alla scena musicale araba. Infatti , al pari di molti altri suoi colleghi, non solo mediorientali, El Rass stà reinventando le regole musicali del hip hop dando nuova linfa vitale ad un genere che, almeno per quanto riguarda il versante americano ed europeo, sta vivendo anni di decadenza ,sia musicale che contenutistica.

Una frase viene spesso usata da questo musicista per prendere commiato dal proprio pubblico : “ Pace a tutti, verità per chi cerca”.

Sia lode ai cercatori allora se vestono i panni di questo saggio Sufi contemporaneo .



                    



El Rass & Munma الرأس ومونما-تخيل - Kachf el Mahjoub كشف المحجوب   



01. Fout 3a rassi - Enter the head
02. Tkhayal - Conceive 

03. Borkan Beirut
04. Rissala - Sub-litteral
05. 3echq - Islamology
06. Sanadet - Treasury Bonds
07. Nou7 - The Noah

08. Yoga
09. 7issar - Trojan

10. Min Tha2er - Les Justes
11. Majnoun Leila - Mad Is Laila
12. Tkhayal - Conceive (RadioKVM Remix)

HERE
or
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El Rass & Munma . Photos by Tanya Traboulsi

                    

 

 

The work of El Rass

 



01 Al fatiha الفاتحة (Prod. by the Dubsnckr)
02 Anti-schizophrenia

03 Foosh
04 Kafene كافيني 

05 Maktoub (Prod by Hamorabi)
06 Oumat El Zulum
07 al mu'amminuna المؤمنون
08 The beholders of faith- المؤمنون
09 Aghlabiye Samta الأغلبية الصامتة
10 Dar el Falak (Prod. by Boikutt).
11 Fawdaفوضى؟
12 fy hadara al hasin في حضرة الحسين
13 Mulazama al insan متلازمة الإنسان (prod. by sharq assuad )
14 Mithl al mawt مثل الموت
15 El Rass & Munma - Al batriq البطريق
16 El Rass & Munma - Al batriq البطريق (Munma's subconscious remix)
17 El Rass & Munma - Ana Mosh Ana أنا مش أنا
18 El Rass & Munma - bisharafik بشرفك
19 El Rass & Munma - fy qal3a tarabulus في قلعة طرابلس
20 El Rass & Munma - hadra Hurra حضرة حرّة
21 El Rass & Munma - Joudran al ma3ida جدران المعدة
22 El Rass & Munma - nafs نفَس
23 El Rass & Munma - Ummat Al Thulum أمة الظلم
24 El Rass & Al Sayyed Darwish - mina' homs ميناء حمص
25 El Rass & Al Sayyed Darwish - Ya Deeb
26 El Rass & Al Sayyed Darwish & Munma - Tawrat ثورت
27 El Rass & El Far3i -E-stichrak
28 El Rass & El Far3i - Jana Jana
29 El Rass & El Mahdy - Jounoun
30 El Rass & El Mahdy - Lampedusa لامبيدوزا
31 El Rass & El Mahdy - madad ya rabi'a مدد يا رابعة
32 El Rass & Hamorabi - Souret Sourya
33 El Rass & Armada bizerta - Habata tajarthum حبطت تجارتهم
34 El Rass & Hayej - Bouss el Wa7ch بوس الوحش
35 El Rass & Nadah El Shazly- Athar Nawa أثر نواة
36 El Rass & Checkpoint 303 - Yoga al 7awajez يوغا الحواجز (Recorded Live in Beirut)
37 El Rass & Munma - musiqa al masa3id موسيقى المصاعد


HERE

                             

                     The Volcano of Beirut بركان بيروت

 
Yesterday I dreamt Beirut was drowning under volcanic ash
The people were turned to charcoal but Sky Bar [a posh Beirut club] was still lit up.
Beirut suppressed the seed of the revolution, the one that sprouted
When our spirits were foiled from immobility
In us Beirut moved.
On the blood of our destruction, and the negation of our freedom of choice
The houses of Beirut are rebuilt
We got drunk on the dryness of our tears, our eyelids closed on them and fermented
If you stop flying your destiny on land is distress
If you stop breaking, you become part of the decoration
I discuss, I maneuver, ultimately I confront the crown
I perform ablutions, I pray, I receive the moaning of the needy
The meditation of knowledge strips work from hope
My choice is on low fire, melting the nails, and clean thoughts are ripening.
They built, they destroyed, they honked, they complained
Your god made him patient, tested him and trained him
Their minds: ruined, westernized, chased off
They accepted art pissed on back alleys
As long as there is no doubt in the streets
This is no capital of culture, it’s a wrestling ring
Beirut can’t speak of itself in the past nor conjugate itself in the present.
Transitions and transformations made the closed mind think he owns the city
His neck is long like a stork, his fingers long like a politician’s
He thinks himself the first who discovered this peninsula
He lets the poor rent apartments at prices studied
To crush ambitions
They stole the land from my cousins
And the war became a backward-looking investment
Under the slogan of reconstruction
If his time wasn’t up and his contract finished
Hariri didn’t have to fly and it wouldn’t have become the Hariri airport
Lebanon’s capital keeps balance between two shrines
And on both assassinations, there is a question mark
One sanctifies death but for a reason
And one sanctifies life with lies
In one’s hand gold turned into poison
And the other hid from gold with blood
Who is the martyr?
The one who died under the shoes of the oppressed’s uprising is a martyr?
The one whose death was transformed into an ad campaign for sectarian enlistment?
Bombs came in the mail,
Swords to the jugular: true stories
Death to the cold is statuette
Patience to the stubborn is a dream
Divinity to the martyr is oppression
The mixture of steel and blood, the cure and poison
Luxury and distress, quality and quantity
Prostitution and modesty:
The science of the city of Beirut 

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مبارح شفت بلمنام بيروت عمتغرق تحت رماد بركان

فحموا الناس بس ال"سكاي بار" كان بعده ولعان

بيروت ثبتت حبة الثورة اللي فينا نبتت

لما أحبطت نفوسنا من الجمود

فينا بيروت تحركت

عدمّ دمارنا وعدم حرية خيارنا

بيوت بيروت تعمّرت

سكرنا عجفاف دموعنا جفوننا عليها تسكرت فتخمرت

إذا بطلت تطير قدرك علأرض مقهور

إذا وقفت تكسير بتصير جزء من الديكور

بحاور بناور بالآخر بواجه التاج

بتوضى بصلي بتوصلني أصوات أنّات المحتاج

تأمل العلم بعرّي العمل من العمل

خياري عنار خفيفة دوب المسمار وتستوي الأفكار النظيفة

عمّروا دمروا زمروا تذمروا

ربك صبره دربه جربه

عقلن خربوا غربوا هربوا

وقبلوا بالفن عحيط الشارع

عشرط ما يكون في شك بشارع

هيدي مش عاصمة ثقافة هيدي حلبة المصارع

بيروت لا تعرف في الماضي ولا تعرب بالمضارع

تحول التركيبة خلى العقل الجامد فكّر حاله مالك المدينة

رقبته طويلة متل مالك الحزين وايده لوزيري

اعتبر نفسه أول مين اكتشف هلجزيرة

بأجر الفقير شقق بأسعار مدروسة

بشكل تضل طموحاته ممعوسة

نهبوا الأرض من ربعي وصارت الحرب شركة استثمار بمفعول رجعي

تحت شعار إعادة الإعمار

لو ما كان خلص دوره وانتهى عقد الايجار

كان الحريري ما طار وما صار مطار الحريري

عاصمة لبنان بتوازن بين ضريحين

واتنيناتن عاغتيالن في علامة استفهام

واحد قدّس الموت بس لسبب

واحد قدّس الحياة بس بالكذب

واحد بايدو تحّول الدهب سمّ

وواحد تخبّى من الدهب بالدم

مين الشهيد؟

اللي مات تحت صبابيط ثورة عبيد شهيد؟

اللي مات فتحول على حملة اعلانات هدفها ترفع الطايفة معدلات التجنيد؟

قنابل بالبريد وصل

سيوف علوريد حصل

الموت للبليد صنم

الصبر للعنيد حلم

تأليه الشهيد ظلم

خليط الحديد والدم، العلاج والسم،

الرفاه والهم، النوعية والكم

الدعارة وورقة التوت

بمدينة بيروت علم


 
 

Lyrics courtesy of Rayya El Zain, Nizar Ghanem, & Shadia Mansour in Shahadat's Winter 2012 issue (16 professionally translated Arabic rap songs with English and Arabic side-by-side).

1 commento:

  1. السلام عليكم
    هل هناك امكانية رفع البومات الفنانة الموريتانية معلومة بنت الميداح على موقعكم؟ وشكرا

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