giovedì 18 aprile 2013

Maii Waleed مي وليد







Maii is an 22 years old Egyptian girl .Known mostly for her brief stint in the all-female heavy metal band Mascara, and her off- and on-screen contributions to Ahmad Abdalla’s documentary-styled film “Microphone,” Maii Waleed may just be one of the more exciting talents in the sounds of Egypt’s underground.

In short, Waleed’s sound reflects a whimsical journey into the many melancholies faced by Egypt’s modern-day youth. Her lyrical content seems to heavily draw from autobiographical romantic turbulence or various existential crises, making her music perfect for those many pontificating loners.

Waleed’s first foray into music was at the age of 15 in her native town of Alexandria. After dabbling with piano, choir and a musical poetry group in high school, Waleed eventually found herself veering away from an institutionalized musical education, and taking up instead a more do-it-yourself approach to making music.

“I took some piano lessons as a kid, but quickly realized that I preferred learning music on my own in a way that could fit with my interests,” explains Waleed. “I started by writing lyrics when I was 16, and then began teaching myself the guitar — I wanted to be on my own, rather than relying on other people to play the chords properly, or waiting around to see if they are in the mood or not.”

By the time Waleed was 17, she began joining and forming several bands with other friends within Alexandria’s emerging underground music scene in the early 2000s. This list of bands includes Nail Polish, Grin, Sameka, Telepoetic and the more widely known ensemble Mascara.

While in Mascara, Waleed played the drums and keyboard, and was also a lead vocalist, but eventually left the band in 2008 due to creative differences, thus beginning her solo career.

Singing predominately in Arabic, Waleed’s music has also been used in the soundtracks of short films such as Emad Maher’s “Neon Lamp” and Islam Kamal’s “Shali,” in addition to Abdalla’s “Microphone.”

“Working on ‘Microphone’ was an interesting experience because I worked both on camera and as an assistant director,” says Waleed. “Mascara was featured prominently in the film, and at the time, their bassist, Perry Moataz, was unavailable, so I acted in her place.”

Later in the film, Waleed also appears as herself in an interview with the smarmy state employee. In this scene, as part of her bid to obtain a permit to perform in a government-backed concert, she performs a version of her song “Trash and Nostalgia” on the ukulele.

But Abdalla was not the only one to catch wind of Waleed’s talents; along the way, she was introduced to the venerable Lebanese musician and producer Zeid Hamdan, who expressed interest in her music. In 2010, Waleed was invited to participate in the annual Red Bull Music Academy in Beirut, and it was then that she and Hamdan began laying down the foundation for her debut EP.

“I wanted to work with Hamdan because he has a very open and unique approach to music. He is highly professional, but at the same time, he makes the entire process fun,” explains Waleed. “I always had the fear of getting serious about something I did for fun and never thought I would take my music professionally, but Hamdan has such a great understanding of what underground music really is, and how to properly position your music and image  so it was very easy to work with him.”


The album, produced by Zeid Hamdan , has been credited to MAII & ZEID .Will be titled "Moga" and will be presented at " Metro el Madina" in Beirut on the 4 th May 2013 at 9.30 pm.

( Sources : http://www.egyptindependent.com , http://www.lebaneseunderground.com,   http://maiiandzeid.wordpress.com)









Maii Waleed , un introduzione al dream pop arabo




Per un musicista underground è quasi scontato sentirsi incompreso nell’Egitto contemporaneo specialmente se sei una ragazza , ex batterista di un gruppo heavy metal, che si è dedicata alla creazione di un ibrido quasi unico nel mondo arabo; un indie pop-rock apparentemente privo di contenuti politici espliciti.

Conosciuta soprattutto per la sua breve esperienza nei “Mascara” , metal band tutta al femminile, e per il suo contributo al film "Microphone" del regista egiziano Ahmad Abdalla, Maii Waleed , giovane musicista ventiduenne ,rappresenta uno dei più freschi talenti venuti fuori dalla scena underground egiziana.

Cresciuta nella città di Alessandria , si è avvicinata alla musica all'età di 15 anni. Dopo essersi dilettata con il pianoforte, nel canto in un coro e in un gruppo di poesia musicale al liceo, Maii decise di prendere le distanze da una formazione musicale istituzionalizzata, adottando un approccio alla musica più fai-da-te .

"Ho preso alcune lezioni di pianoforte da bambina, ma capii ben presto che preferivo imparare la musica per conto mio, in un modo che riuscisse a coniugare i miei interessi", spiega Waleed. "Ho iniziato a scrivere testi quando avevo 16 anni, poi cominciai a suonare la chitarra, volevo essere autonoma piuttosto che fare affidamento su altre persone per imparare correttamente gli accordi "

Protagonista dell’emergente scena underground della sua città, nei primi anni 2000 all’età di soli 17 anni ,diede vita insieme ad altri amici a vari gruppi musicali . Tra questi : Nail Polish, Grin, Sameka, Telepoetic e l'ensemble più noto , i Mascara. In quest’ultimo gruppo rivestì il ruolo di batterista, tastierista e cantante ma nel 2008 , in seguito a divergenze creative, lascio la band ed iniziò così la sua carriera solista.

Le sue prime composizioni, cantate prevalentemente in lingua araba, sono state utilizzate per le colonne sonore di vari cortometraggi egiziani come "Neon Lamp" di Emad Maher e "Shali," di Islam Kamal’ , oltre che in "Microphone" .

"Partecipare alla realizzazione di "Microphone" è stata un'esperienza interessante, perché ho avuto modo di lavorare sia con la macchina fotografica che come aiuto regista", dice Maii " il gruppo Mascara ha avuto un posto di rilievo nel film; siccome Perry Moataz , il loro bassista, non era disponibile, ho preso io il suo posto."

Nel film Maii Waleed appare anche come se stessa in un'intervista ad un dipendente statale. Durante questa scena, nella quale si assiste al suo tentativo di ottenere il permesso di esibirsi in un concerto sostenuto dal governo, viene eseguito un suo brano "Trash & Nostalgia" per ukulele.

Il regista Ahmad Abdalla non è stato l’unico ad accorgersi del talento di questa giovane autrice. Nel 2010 , grazie all’ invito per la partecipazione all’annuale Red Bull Music Academy a Beirut, Maii Waleed entra in contatto con Zeid Hamdan , musicista e produttore libanese, artefice di alcune delle migliori produzioni musicali degli ultimi dieci anni. Zeid rimase molto colpito dalle composizioni della ragazza e si propose di aiutarla nella realizzazione del suo primo album.

"Volevo lavorare con Hamdan perché ha un approccio aperto e unico alla musica. E' una persona molto professionale, ma allo stesso tempo rende l'intero processo produttivo un divertimento ", spiega Waleed. "Ho sempre avuto il timore di rendere serio qualcosa che ho fatto solo per divertimento e mai avrei pensato di sviluppare la mia musica in modo professionale, ma Hamdan ha una grande comprensione di ciò che è davvero la musica underground così è stato molto facile lavorare con lui ".

L’album composto da dieci tracce e intitolato “Moga“ è stato accreditato a Maii & Zeid e uscirà nei prossimi mesi con il marchio Lebanese Underground , il sito gestito da Hamdan. Un' anticipazione del suo contenuto sarà possibile ascoltarla ( oltre che su piattaforme audio quali Soundcloud) nel corso della presentazione che si terrà al " Metro el Madina" di Beirut il 4 maggio 2013.

In una scena musicale dominata dalle ballate disco pop di Tamer Hosny la musica di Maii Waleed appare come un gioiello trascurato. Le sue liriche, narrazioni che spesso si avvicinano ad un vero e proprio flusso di coscienza , sono guidate da un immediatezza emotiva che affronta tematiche quasi esistenziali. Cuori spezzati, commenti sociali ,enigmi metafisici e rapporti prossimi alla fine. Assimilabile alla categoria dei cantautori ne rappresenta in realtà un 'evoluzione. Nella sua musica sono presenti echi trip hop,   atmosfere acustiche ed  elettriche ,
suoni che evocano atmosfere spaziali rarefatte,   il tutto rimaneggiato fino a creare un prodotto unico e personale che qualcuno definisce Dream pop.

In "Trash & Nostalgia," la voce gentile di Maii, trattata con effetti, scivola splendidamente all'interno di una morbida linea costituita da un tamburo e da un riff di chitarra

" Mi piace fondere la voce con la musica. Fondamentalmente, sto imparando a curare la mia voce come se fosse uno strumento ", spiega . 


Questa giovane donna fieramente indipendente ha creato un suono decisamente personale all’interno della musica araba contemporanea . Un suono che rappresenta un viaggio attraverso le tante malinconie che attanagliano i giovani egiziani, il cui contenuto lirico attinge a piene mani sia da elementi autobiografici che da crisi esistenziali collettive . 

Le sue composizioni ad alto tasso malinconico costituiscono un esempio perfetto di come si possa coniugare l'approccio musicale occidentale alla spiccata sensibilità della canzone classica egiziana. Non più semplici “Habibi Song “ ( le classiche composizioni che trattano di amori perduti e/o desiderati) ma brani dal forte contenuto intimista che  riflettono i turbamenti, non solo politici, di un' intera generazione con un passato certo allo spalle, ma con un futuro ancora tutto da scrivere.

Le logiche sociali che hanno dominato l’intera regione si stanno lentamente frantumando. Le forze politiche uscite da quella che noi abbiamo chiamato “Primavera araba” stanno disattendendo le speranze di larga parte della popolazione, ma i ragazzi, la forza trainante di una società, come spesso succede sono molto più avanti di chi li governa. Una serie di ottime realtà musicali e artistiche sono cresciute negli ultimi anni. Il mondo arabo, sia in campo musicale che nell' ambito delle arti visive  è perfettamente inserito nella contemporaneità. Maii Waleed è solo un esponente di un vasto movimento che dall’Egitto alla Palestina sta dando libero sfogo ad un impulso creativo che difficilmente si potrà fermare. La  "Nahda" , quel rinascimento 
sociale , politico , culturale  e filosofico che interessò il mondo arabo alla metà del XIX secolo, sta facendosi risentire.  Il flusso di  informazioni giunto  da occidente viene assimilato  ed inserito in contesto artistico  del tutto nuovo; non si tratta di semplice imitazione ma di una vera e propria via araba alla modernità nella quale una tradizione culturale antica viene rielaborata con risultati spesso sorprendenti.


Non sono cosi ingenuo da pensare che la musica possa cambiare il mondo, ma   l’esempio che tanti giovani artisti arabi stanno dando alle generazioni più giovani  rappresenta  una di quelle leve che potranno in un prossimo futuro scardinare le logiche censorie che fino ad ora non hanno permesso l’espressione di un vero libero pensiero.










Maii & Zeid - Moga






01 Baad el bahr
02 El amar el gedeed
03 El amar el gedeed
04 Eswed Ramadi
05 Hassafer baeed
06 Mesh men hena
07 Mesh moufeed
08 Moga
09 Neptune
10 Warda w nahla


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Maii & Zeid blog







Maii Waleed مي وليد - Some songs






01 Betbossely keda leih 
02 el bent di
03 Eswed rmady
04 Kalam EL leil
05 ana wa enta
06 Trash and nostalgia
07 warda w na7la ( a flower and a bee)
08 yaum el etneen
09 Aswat w Zabzabat ft Maii Waleed
10 Moga (dark wave)
11 Rid of me (cover)
12 Neptune
13 al limun
14 mother's bedroom
15 Running and jumping


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